Nellla fase finale della II Edizione della Ricerca ci siamo dedicati, in collaborazione con Reputation Manager, all’analisi delle conversazioni online, monitorando il web per capire come vengono percepite le banche italiane, quali sono gli argomenti di discussione principali e come se ne parla in rete.
All’Italian Social Banking Forum 2014, è stato proprio il nostro partner tecnologico a descrivere la metodologia, il modello concettuale adottato, gli obiettivi dello studio e ad anticipare i principali risultati emersi, che potete approfondire consultando il Report Finale della Ricerca, da ieri acquistabile direttamente sul nostro sito.
Per offrire un quadro completo dei rischi reputazionali a cui può essere soggetto il settore bancario, Andrea Barchiesi, CEO di Reputation Manager, ha toccato, durante il suo speech, anche un altro tema chiave, quello inerente al ruolo giocato dalle identità digitali dei Top Manager.
La reputazione on line di un alto dirigente è il primo biglietto da visita di un’organizzazione e incide profondamente, quindi, sull’immagine globale della banca.
L’analisi dei Top Executive è importante perché, oggigiorno, la così detta “stretta di mano digitale” precede e sempre più spesso determina la possibilità di una relazione professionale.
I clienti, ma anche i potenziali partner, i competitor, gli investitori e soprattutto i media verificano on line l’autorevolezza, la trasparenza e l’operato del soggetto, raccogliendo informazioni e notizie attraverso ricerche su Internet.
Ma il web, si sa, è un mare aperto, a volte periglioso, in cui è necessario navigare a vista e non dare nulla per scontato, costruendo, se necessario, solidi argini.
Furti d’identità, rilascio di contenuti gratuitamente diffamatori sono all’ordine del giorno e, senza pensare ai casi più spiacevoli, la presenza di omonimie, una pressione mediatica incontrollata, un’indicizzazione penalizzante sono tutti fattori che possono influenzare in maniera determinante l’immagine percepita dall’utente.
Una presenza negativa in rete, o forse ancora peggio, l’assenza di informazioni tra i primi risultati dei motori di ricerca non è ormai più solo un problema di relazioni pubbliche inefficaci o riconducibile a un ufficio stampa poco performante. Spiega con una metafora Andrea Barchiesi: “Nel web vengono lanciate tutti i giorni delle carte, ma come cadono a terra? In scala o tutte sovrapposte e se ne vede una sola? Il nostro compito è far si che formino una sequenza o un poker vincente: è fondamentale la progettualità dell’immagine”.
All’interno della presentazione sono stati riportati alcuni esempi di worst e best case di settore.
Guardando all’indice sintetico, rappresentativo del livello qualitativo dell’identità digitale di alcuni dei principali Top Manager delle banche italiane Gianluca Bisognani, Direttore Generale di IWBank, Ugo Biggeri, Presidente di Banca Popolare Etica e Damiano Castelli, Head of Retail Banking ING DIRECT di Italia risultano essere, al momento, i più avanti nel percorso di costruzione della propria reputazione on line.