Non saltate dalla sedia. Nessun un errore di battitura.
Il titolo del post è lo stesso dello speech che Andrea Tracanzan, Responsabile Ufficio Comunicazione Banca Popolare Etica, ha tenuto all’Italian Social Banking Forum 2014 di martedì scorso.
Provocazione? Solo in parte.
La verità è che la comunicazione finanziaria è spesso percepita come ostica e noiosa, a volte addirittura “interessata”. Frequentemente ritenuta di pertinenza esclusiva di una nicchia di specialisti del settore.
Banca Popolare Etica ha improntato una strategia di comunicazione volta a sfatare questi miti, falsi solo in parte, per avvicinare le persone a un mondo, quello delle banche, che di fatto influenza in maniera incisiva la vita di tutti.
Da dove partire dunque per cambiare approccio? Da se stessi.
Le banche che – come abbiamo visto anche dai risultati della II Edizione della Ricerca – spesso non affrontano temi prettamente bancari, soprattutto sui social media, devono ricominciare a parlare di sé.
Banca Popolare Etica ha deciso di mettere al centro l’educazione finanziaria e sfruttare gli spazi grigi lasciati dalla crescente insoddisfazione nei confronti del settore, dovuta anche alla crisi economica, per sviluppare nuove relazioni basate sulla fiducia.
Ma come si fa, nella pratica, a rendere “sexy” la narrazione bancaria?
Banca Popolare Etica ha puntato su una strategia di storytelling digitale molto interessante, dando voce a chi fa banca per davvero, tutti i giorni e provando a raccontare, in modo trasparente, come viene svolta questa attività.
I social media – e soprattutto il canale Twitter nell’esperienza di Banca Popolare Etica – in quest’ottica sono un punto di accesso privilegiato per restare in contatto con le persone e le organizzazioni.
Inoltre, nel 2013 ha lanciato l’iniziativa “Con i miei soldi“ creando un portale che raccoglie le storie di chi sta cambiando la finanza grazie all’uso responsabile del denaro, l’esperienza di clienti normali che fanno una scelta precisa e spesso hanno il desiderio di raccontarla.
Questa approccio funziona? Sembra proprio di sì, guardando ai risultati registrati nel 2013 da Banca Popolare Etica:
- un terzo dei nuovi correntisti ha aperto il conto online;
- è migliorata la visibilità sulla stampa tradizionale
- oltre 10.000 persone (non clienti) si sono iscritte alla newsletter
- sono diminuiti gli investimenti per l’acquisto di spazi pubblicitari “tradizionali”
Per scoprire le altre case history presentate all’Italian Social Banking Forum 2014 visitate il nostro canale slideshare, mentre per approfondire prenotate il Report Finale della Ricerca.